Pubblicato il

VandAePublishing presenta: “12 case, tanti pianeti” di Agnese Bizarri


di Laura Brusa (Lo Sbuffo, 4 aprile 2018)


– Il libro racconta sotto forma di favole e poesie il tema dell’affidamento, spiegato in maniera semplice, ma molto ricca: sono esplorati tutti gli aspetti di questa esperienza, da quelli positivi a quelli più difficoltosi e impegnativi da affrontare. 

Il libro racconta sotto forma di favole e poesie il tema dell’affidamento, spiegato in maniera semplice, ma molto ricca: sono esplorati tutti gli aspetti di questa esperienza, da quelli positivi a quelli più difficoltosi e impegnativi da affrontare. Lo scopo è quello di mettere in luce ogni sfaccettatura e invitare alla riflessione, al chiarimento e al dialogo. La forma della favola è particolarmente indicata per un pubblico di bambinima il libro può essere molto stimolante anche all’occhio di un adulto, capace di cogliere sotto il rivestimento giocoso del testo tematiche profonde. L’affidamento produce un miglioramento in una situazione di vita difficoltosa, per cui si crea una sorta di alleanza tra la famiglia di origine e quella ospitante, che, unendo le loro forze, creano un contesto positivo e di arricchimento reciproco. Tramite lo scambio di idee, pensiero, culture, l’individuo crea un bagaglio di nuove conoscenze ed esperienze che lo completano, come viene spiegato nella favola “Formi e Ca: Formi-ca, due famiglie molto unite”, dove si gioca sull’unione dei due cognomi delle famiglie, che compongono la parola “formica”.

In “Elvira, finalmente!” è narrata la gioia di poter stringere nuove amicizie tra bambini e di poter condividere tempo, giochi, spazi, e persino le premure un po’ seccanti della “nuova famiglia”. Si insiste molto sul concetto di fiduciaun “fidarsi” che diventa “affidarsi”, evidenziato nelle storie della tartaruga e del camaleonte, dell’apprendista gnomo, e messo in rima nella poesia “Di te mi fido”. Il tema del rispetto delle proprie emozioni, punto nevralgico per la buona riuscita di un’esperienza di affidamento, è sviluppato con precisione e compiutezza in diverse favole: si propone un elenco delle emozioni possibili che si possono sperimentare in una simile situazione, tra cui l’incertezza, la preoccupazione, il dubbio, con lo scopo di insegnare ai bambini l’importanza di rispettare il modo in cui si sentono e di esprimerlo con le figure di riferimento. “Capitani paurosi” mette in evidenza come la paura sia un’emozione del tutto comprensibile e quasi inevitabile in questa situazione, ma che può essere affrontata e dissipata con l’aiuto fornito dai servizi di assistenza. Proprio alla struttura dei servizi sociali è dedicata la favola dei delfini, dove si introducono le figure dell’assistente sociale e dello psicologo, suggerendole al bambino come figure positive su cui possono contare in ogni momento. La favola “12 case, tanti pianeti” presenta in maniera giocosa la vita alternata tra diverse case, permettendo di focalizzarsi sugli aspetti positivi della situazione.

L’autrice dei testiAgnese Bizzarri, vincitrice del premio TOYP (The Outstanding Young Persons) per giovani talentuosi, si occupa di numerosi progetti per l’educazione e la cultura, e trasferisce tutte le proprie conoscenze pedagogiche con sapienza sulla carta, a partire dalla scelta della forma della favola: l’affidamento viene in questo modo presentato in maniera giocosa e leggera, con lo scopo di diminuire l’impatto di un così grande cambiamento. Tramite la conoscenza dei suoi aspetti, può essere vissuto in maniera emotivamente consapevole e serena. La scrittura vivace e accattivante stimola l’attenzione dei bambini e, nella sua semplicità, riesce a richiamare l’attenzione degli adulti che riescono a scorgere, al di sotto del velo della favola, la ricchezza dei contenuti soggiacenti. Il libro aiuta a porsi interrogativi ed esorta a esprimerli, a creare un dialogo tra le figure coinvolte nel progetto con l’assistenza sociale, per viverlo al meglio.

Le favole sono correlate dai disegni di Margherita Braga, illustratrice, pittrice e creatrice di oggetti, che con la scelta di ricalcare lo stile dei bambini nelle illustrazioni, permette a questi stessi di identificarsi e constatare che la stessa esperienza che si accingono a vivere non sia unica nella sua eccezionalità, ma condivisa da numerosi coetanei. Non sentirsi soli è essenziale, in modo che un bambino possa porsi la domanda: “se ce la fanno tanti altri bambini, perché non io?”.