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Islam, risorse e contraddizioni


di Mariangela Milani (La Libertà, 10 Giugno 2015)


La giornalista Michela Fontana ha presentato “Nonostante il velo”.

L’Arabia Saudita? Un paese pieno di paradossi, dove la donna o il povero possono aspirare a migliorare la loro condizione solo in virtù della benevolenza del re, a tutti gli effetti ancora un monarca assoluto, e dove ogni aspetto della vita sociale e politica è scandito da una rigidissima applicazione di un Islam puritano i cui precetti si rifanno a quello dello origini. Parola di Michela Fontana, giornalista e divulgatrice scientifica, autrice tra l’altro del noto Matteo Ricci un gesuita alla corte dei Ming la cui edizione francese ha vinto il Grand prix de la biographie politique 2010. La giornalista è stata ospite l’altro pomeriggio a Castelsangiovanni all’interno della rassegna Libri in villa per parlare di un altro volume, e cioè Nonostante il velo – Donne dell’Arabia Saudita, frutto di una sua particolare esperienza. Per due anni, dal 2010 al 2012, Fontana ha infatti avuto l’eccezionale opportunità, al seguito del marito Valentino Simonetti ambasciatore italiano a Riyadh (ospite anche lui a Castelsangiovanni), di vivere in questo paese dove ancora oggi è difficile entrare (non lo si può fare ad esempio per semplice turismo). Caratteristica questa che lo rende “opaco” agli occhi degli occidentali. Un paese dove esiste una segragazione dei genere che fa sì che una donna dipenda per tutta la vita dal suo “guardiano”e cioè marito, padre o figlio che sia.  […]. [Michela Fontana ha] quindi cercato di esplorare, con piglio giornalistico, l’universo femminile intervistando le donne. «Ciò che ho cercato di fare – ha precisato a margine dell’incontro organizzato nel salone di villa Braghieri – è stato quello di fotografare la situazione così come mi veniva raccontata e restituirla nel modo più veritiero possibile, senza dare giudizi ma lasciando al lettore il compito di farsi una sua idea». Alcune delle donne intervistate sono le stesse che nel 1990 inscenarono la famosa protesta mettendosi alla guida. «Loro stesse non immaginavano di andare incontro a una tale reazione» ha spiegato la giornalista ospite a Castelsangiovanni. Tutte persero il lavoro e vennero sottoposte a una vera e propria gogna pubblica, insieme anche alle loro famiglie. Non c’è però solo questo. Dietro al velo c’è anche una gran voglia di cambiamento. «Nonostante il velo – ha detto Fontana – c’è un fermento, si fanno piccoli passi in avanti. Dietro al velo c’è un mondo da scoprire che stupisce per vivacità, sia in senso positivo che negativo».