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Il dittatore riluttante


di Giuliano Milani (Internazionale, 28 aprile 2014)


– Nell’attesa di sapere cosa sarà di Bashar al Assad è utile questa biografia che ne ricostruisce la carriera.

Anna MomiglianoIl macellaio di Damasco
VandA epublishing, ebook. 

Nel marzo del 2008 durante una riunione della lega araba dopo la morte di Saddam Hussein, Gheddafi esclamò: “Come può un prigioniero di guerra, il presidente di un paese arabo e anche un membro della Lega araba, essere appeso alla forca senza che nessuno dica nulla?”. Poi, di fronte alle risate dei leader tunisini, siriani, egiziani, aggiunse: “Ma non capite che ognuno di noi potrebbe essere il prossimo?”.

Sappiamo come è andata a finire per molti dei presenti. Nell’attesa di sapere cosa sarà di Bashar al Assad è utile questa biografia che ne ricostruisce la carriera: dalle premesse, le lotte interne al clan dominato dal padre, fino alla lunga e sanguinosa lotta che conduce oggi contro gli oppositori, riuscendo a destreggiarsi nonostante le pressioni. Per ora il risultato è che “quello di Assad è l’unico governo al mondo che abbia gasato i propri cittadini e ne sia uscito più legittimato internazionalmente di prima”.

Escono male governi e giornalisti di Europa e Stati Uniti: da subito pronti a scommettere su un leader di cui si decantava “l’educazione occidentale” anche se aveva passato a Londra poco più di un anno; poi convinti della sua capacità di produrre democrazia esclusivamente per mezzo di riforme economiche; infine incapaci di distinguere la realtà dalla versione propagandata dal regime, in merito tanto alla vita familiare quanto alla repressione dei ribelli.