Pubblicato il

Book Pride 2022 – Fiera nazionale dell’editoria indipendente

Dal 4 al 6 ottobre VandAedizioni ha partecipato a Book Pride 2022.

Durante l’evento “Editoria femminista: l’importanza di mettersi in rete”, in collaborazione con Enciclopedia delle Donne e Al3vie, è intervenuta l’autrice e traduttrice Deborah Ardilli, storica del femminismo. Nella sua brevissima lezione ha raccontato il femminismo della seconda ondata attraverso alcune delle autrici simbolo del catalogo VandA, da lei tradotte, svelando i retroscena delle prossime uscite di giugno e settembre de Il nemico principale 1. Economia politica del patriarcato, di Christine Delphy e Il corpo lesbico, di Monique Wittig.

Le nostre editore Angela Di Luciano e Ilaria Baldini, insieme a Raffaella Polverini, Rossana Di Fazio e Margherita Marcheselli, sono state intervistate da Gemini Network per Radio Sherwood.

Potete ascoltare la loro intervista qui.

 

Pubblicato il

L’eredità delle donne. Laura Boldrini incontra Gloria Steinem

Il 24 ottobre 2021 in occasione de L’Eredità delle donne, Laura Boldrini, ex presidentessa della Camera, ha incontrato Gloria Steinem, scrittrice e storica attivista statunitense: quello che si è tenuto è stato uno straordinario dialogo sul femminismo che a partire dalla storia del movimento di liberazione delle donne, rivolge lo sguardo alle giovani generazioni e alle ragazze di domani.

Steinem ha ripubblicato con VandA edizioni il suo best seller Autostima, la rivoluzione parte da te. 

 

 

Pubblicato il

Manifesto delle femministe russe contro la guerra

Il 24 febbraio, verso le 5:30 di mattina, ora di Mosca, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato una “operazione speciale” sul territorio dell’Ucraina per “denazificare” e “smilitarizzare” questo stato sovrano. Questa operazione era in preparazione da molto tempo. Da diversi mesi, le truppe russe si stavano spostando al confine con l’Ucraina, ma le autorità del nostro paese negavano qualsiasi possibilità di un attacco militare. Ora sappiamo che questa era una bugia.

La Russia ha dichiarato guerra ai suoi vicini. Non ha concesso all’Ucraina il diritto all’autodeterminazione né alcuna speranza di vivere in pace. Dichiariamo – e non per la prima volta – che il governo russo sta provocando guerre da otto anni. La guerra nel Donbas è una conseguenza dell’annessione illegale della Crimea. Noi crediamo che la Russia e il suo presidente non siano -e non siano mai stati- preoccupati per il destino delle persone a Luhansk e Donetsk, e il riconoscimento delle repubbliche dopo otto anni è stato solo un pretesto per l’invasione dell’Ucraina sotto la maschera della liberazione.

Come cittadine russe, e come femministe, condanniamo questa guerra. Il femminismo come forza politica non può stare dalla parte di una guerra di aggressione e di occupazione militare. Il movimento femminista in Russia lotta per i gruppi vulnerabili e per lo sviluppo di una società giusta con pari opportunità e prospettive, in cui non ci può essere posto per la violenza e i conflitti militari.

Guerra significa violenza, povertà, migrazioni forzate, vite spezzate, insicurezza e mancanza di futuro. È inconciliabile con i valori e gli obiettivi essenziali del movimento femminista. La guerra esaspera la disuguaglianza trai sessi e riporta indietro di molti anni le conquiste dei diritti umani delle donne, e non solo. La guerra porta con sé non solo la violenza delle bombe e dei proiettili, ma anche la violenza sessuale: come dimostra la storia, durante la guerra il rischio di essere violentata aumenta moltissimo, per qualsiasi donna. Per queste e molte altre ragioni, le femministe russe e quelle che condividono i valori femministi devono prendere una posizione forte contro questa guerra scatenata dalle autorità del nostro paese.

L’attuale guerra, come dimostrano i discorsi di Putin, viene combattuta anche sotto la bandiera dei “valori tradizionali” dichiarati dagli ideologi del governo – valori che la Russia avrebbe deciso di promuovere in tutto il mondo come un missionario, usando la violenza contro coloro che si rifiutano di accettarli o hanno altre opinioni. Chiunque sia capace di pensiero critico capisce bene che questi “valori tradizionali” includono la disuguaglianza tra uomini e donne, lo sfruttamento delle donne e la repressione statale contro coloro il cui stile di vita, l’autodeterminazione e le azioni non sono conformi alle strette norme patriarcali. La giustificazione dell’occupazione di uno stato vicino con il desiderio di promuovere tali norme distorte e perseguire una “liberazione” demagogica è un’altra ragione per cui le femministe di tutta la Russia devono opporsi a questa guerra con tutta la loro energia.

Oggi le femministe sono una delle poche forze politiche attive in Russia. Per molto tempo, le autorità russe non ci hanno percepito come un movimento politico pericoloso, e quindi siamo state temporaneamente meno colpite dalla repressione statale rispetto ad altri gruppi politici. Attualmente più di quarantacinque diverse organizzazioni femministe operano in tutto il paese, da Kaliningrad a Vladivostok, da Rostov-on-Don a Ulan-Ude e Murmansk. Chiediamo ai gruppi femministi russi e alle singole femministe di unirsi alla Resistenza Femminista Anti-Guerra e di unire le forze per opporsi attivamente alla guerra e al governo che l’ha iniziata. Chiediamo anche alle femministe di tutto il mondo di unirsi alla nostra resistenza. Siamo molte, e insieme possiamo fare molto: Negli ultimi dieci anni, il movimento femminista ha guadagnato un enorme potere mediatico e culturale. È ora di trasformarlo in potere politico. Siamo l’opposizione alla guerra, al patriarcato, all’autoritarismo e al militarismo. Siamo il futuro che prevarrà.

Facciamo appello alle femministe di tutto il mondo:

Unitevi alle manifestazioni pacifiche e lanciate campagne in presenza e online contro la guerra in Ucraina e la dittatura di Putin, organizzando le vostre azioni. Sentitevi libere di usare il simbolo del movimento Feminist Anti-War Resistance nei vostri materiali e pubblicazioni, così come gli hashtag #FeministAntiWarResistance e #FeministsAgainstWar.

Distribuite informazioni sulla guerra in Ucraina e sull’aggressione di Putin. Abbiamo bisogno che il mondo intero sostenga l’Ucraina in questo momento e che si rifiuti di aiutare il regime di Putin in qualsiasi modo.

Condividete questo manifesto con altri. È necessario mostrare che le femministe sono contro questa guerra – e qualsiasi tipo di guerra. È anche essenziale per dimostrare che esistono ancora attiviste russe che sono pronte a unirsi in opposizione al regime di Putin. Ora siamo tutte in pericolo di persecuzione da parte dello stato e abbiamo bisogno del vostro sostegno.

 

Si ringraziano Maria Celeste e The feminist post per la traduzione.

Pubblicato il

“Ricordando Raphaël e Giulia Mafai” sulla newsletter L’Arte di Domani di Demetrio Paparoni

La newsletter L’Arte di Domani di Demetrio Paparoni del 5 marzo 2022 ha incluso un bellissimo omaggio alla memoria di Antonietta Raphaël e di sua figlia Giulia Mafai, autrice di Agenda rossa. 

Di seguito, un estratto della newsletter:

“Ho conosciuto Giulia mentre scrivevo il mio libro Il bello, il buono e il cattivo, come la politica ha condizionato l’arte negli ultimi cento anni. (Neri Pozza). Avevo letto il suo La ragazza con il violino (Skira, 2013), che è molto più che una biografia di Raphaël, e avevo chiesto alla casa editrice di mettermi in contatto con lei per avere alcune informazioni. Ne era nata un’amicizia e da allora Giulia era diventata la prima persona cui mi rivolgevo quando mi occorrevano notizie di prima mano sull’ambiente dell’arte italiana, e su quello romano in particolare, negli anni della Seconda guerra mondiale e del primo Dopoguerra. Di Giulia Mafai, costumista, scenografa e autrice di una Storia del Costume dall’Età Romana al Settecento (Skira, 2011), è appena stato pubblicato Agenda rossa (Vanda edizioni), un romanzo che inizia ai nostri giorni ma si riallaccia a una storia di lotta partigiana e poi di militanza e impegno politico.”

Per leggere la newsletter completa clicca QUI

Pubblicato il

“Il caso del cane marrone” presentato da Silvia Molé nel podcast Restiamo Animali

L’attivista antispecista Silvia Molé ha presentato Il caso del cane marrone: storia del monumento che ha diviso una nazione di Peter Mason nel podcast “Restiamo animali”, puntata 630 (25/02/2022). 
Molé ha parlato del tragico tema della vivisezione, che assieme alla sperimentazione sugli animali resta una questione purtroppo ancora aperta.
Pubblicato il

Recensione di Cristina Luzzi di “Né sesso né lavoro. Politiche sulla prostituzione”

Cristina Luzzi, dottoranda in Giustizia costituzionale e diritti fondamentali nell’Università di Pisa, ha scritto una brillante recensione di Né sesso né lavoro. Politiche sulla prostituzione di Daniela Danna, Silvia Niccolai, Grazia Villa e Luciana
Tavernini. Luzzi analizza il fenomeno della prostituzione in chiave giuridica, offrendo nel suo pezzo molti spunti interessanti.

Ecco un estratto:

In un crescente e affollato dibattito politico e giurisprudenziale sull’autodeterminazione femminile le autrici di Né sesso né lavoro. Politiche sulla prostituzione consegnano al panorama nazionale giuridico, e non solo, una visione unitaria del fenomeno della prostituzione. Il libro muove da una critica alle opinioni secondo le quali la vendita della propria intimità costituisce una libera scelta della donna, opinioni che sottovalutano o rimuovono il peso che condizionamenti, economici ma anche psicologici, esercitano su questa ed altre scelte della persona. […] Nel tentativo di contrastare la tratta e la prostituzione minorile, favorendo solo la prostituzione “cosciente e responsabile”, si riscontra in questi casi una depenalizzazione delle diverse condotte riconducibili allo sfruttamento della prostituzione, accompagnata da una regolamentazione più o meno stringente su requisiti d’accesso e luogo di svolgimento dell’attività. In altre parole, si assiste a un processo di normalizzazione del “mercato del sesso”, in riferimento al quale il linguaggio svolge da subito un ruolo chiave. Non si parla, infatti, di sesso ma di “servizio sessuale”; non di prostituzione, ma di “sex work”, nonostante il grado di ambiguità che circonda tale espressione e che spinge a ricondurvi le più diverse prestazioni sessuali (da quelle che prevedono il contatto sessuale più brutale a quelle che lo escludono, come le telefonate erotiche o la condivisone di video e immagini via webcam, accomunate a ben vedere soltanto dalla capacità di consentire presumibilmente il raggiungimento del piacere per colui che ne usufruisce).

Clicca QUI per leggere la recensione

 

 

 

Pubblicato il

“Libri femministi: 5 titoli che spiegano cos’è il femminismo” su Elle.com

Il 24 febbraio 2022 Elle magazine ha stilato una lista di cinque libri che spiegano il femminismo: tra questi spicca Manifesti femministi. Il femminismo radicale attraverso i suoi scritti programmatici (1964-1977), a cura di Deborah Ardilli.

Di seguito riportiamo un estratto:

Manifesti femministi a cura di Deborah Ardilli è un libro dedicato sia a chi fa attivismo che a chi si sta avvicinando adesso alla causa femminista. Risponde alla domanda cos’è il femminismo radicale, spesso associato ad una forma di estremismo, facendo un viaggio nei movimenti femministi della seconda ondata, dagli anni Sessanta fino alla fine degli anni Settanta. Attraverso i brani del libro si ripercorre la vita del movimento del femminismo radicale, che dalla sua nascita ha analizzato le cause della disparità di genere, trovandole nella società patriarcale e nel capitalismo. 

Trovi l’articolo completo QUI

Pubblicato il

“Cani marroni tra lotte e rivolte dei senza nome” su ilmanifesto.it

Il 12 febbraio 2022 è stato pubblicato su ilmanifesto.it “Cani marroni tra lotte e rivolte dei senza nome”, un’importante recensione di Massimo Filippi di Il caso del cane marrone di Peter Mason.

Ecco un estratto:

Il caso del cane marrone, saggio di Peter Mason del 1997, è stato reso disponibile al
pubblico italiano grazie al lavoro collettivo di un gruppo di attivist* coordinato da Barbara Balsamo e Silvia Molé (VandA, pp. 189, euro 15). Come recita il titolo, il libro racconta la storia della vita offesa di un cane in carne e ossa che diventa simbolo di rivolta sociale. Il «primo» cane, vivo ma già morto, entra in scena nel tardo pomeriggio del 2 febbraio 1903 nel teatro anatomico dello University College di Londra, per essere «sezionato al collo» al fine di illustrare il funzionamento delle ghiandole salivari. In aula vi sono Louise Lind-af-Hageby e Leisa Schartau, che denunciano l’accaduto a Stephen Coleridge: dopo «mezz’ora di ordalia», in cui si contorce per il dolore, il cane, che aveva sull’addome i segni di precedenti esperimenti e che non era stato adeguatamente anestetizzato, viene allontanato dall’aula per essere abbattuto. Coleridge, avvocato della National Anti-Vivisection Society, non esita a portare la vicenda alla conoscenza del grande pubblico ed è così trascinato in tribunale dal docente di fisiologia di cui aveva denunciato l’operato.

Per leggere l’articolo completo clicca QUI

 

Pubblicato il

“Il valore simbolico dei monumenti: dall’effigie del cane marrone alla statua di Margherita Hack” su rewriters.it

Il 4 febbraio 2022 Gianluca Felicetti ha citato Il caso del cane marrone di Peter Mason all’interno di un interessante articolo pubblicato su ReWriters.it, testata giornalistica digitale.

A seguire un estratto:

I monumenti sono simboli, nel bene e nel male: celebrazioni di potenti o ex tali, in genere, che hanno visto non tanto tempo fa, sulla scia del Black Lives Matter, manifestazioni e abbattimenti, per andare indietro con il tempo e ricordare il picconamento di statue di dittatori defenestrati in Europa o miti che si volevano cancellare. […] E’ uscita infatti l’edizione italiana de “Il caso del cane marrone. La storia di un monumento che ha diviso un Paese” per VandAedizioni. Lotte convergenti fra femministe, classe operaia e antivivisezionisti, portarono il Consiglio distrettuale, a stragrande maggioranza progressista, a far erigere un monumento a un cane usato qualche anno prima per efferati esperimenti nell’Università, contestati da due studentesse femministe svedesi e dibattuti in un causa legale per diffamazione con relativo processo. Si susseguirono manifestazioni con migliaia di persone a Trafalgar Square, tentativi di sabotaggio, riunioni pubbliche sciolte per intemperanze, giornali dell’era edoardiana schierati da una parte e dall’altra e piantonamenti della polizia a difesa della contestata opera.

Per leggere l’articolo completo clicca QUI.

 

 

Pubblicato il

“Letture di Carlotta Proietti per il libro di Mafai Giorgi” sul Corriere della Sera – Edizione Roma

Condividiamo il bell’articolo uscito oggi sul Corriere sull’incontro di presentazione di Agenda Rossa svoltosi ieri alla Galleria Nazionale d’arte Moderna e Contemporanea.

Sono intervenute Anna Maria Isastia, Laura Delli Colli e Carlotta Proietti ha letto alcuni brani del libro.

 

Pubblicato il

Presentazione “Agenda Rossa” su DiRE.it

DiRE.it, agenzia di stampa italiana con sede a Roma, segnala l’incontro di presentazione di Agenda Rossa che si terrà a Roma, oggi 26 gennaio alle 17.30 alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.

Puoi leggere il comunicato stampa QUI.

Interverranno Anna Maria Isastia, Laura Delli Colli e Carlotta Proietti leggerà alcuni brani del libro.

Vi aspettiamo!

Pubblicato il

Recensione di “Manifesto SCUM” su 27esimaora.it

Su 27esimaora.it, blog femminile del Corriere.it è uscito un interessante articolo su Manifesto SCUM scritto da Silvia Morosi; inoltre è possibile leggere un capitolo in esclusiva del libro.

Pubblichiamo un estratto:

“Il pamphlet si propone di ribaltare un pregiudizio antico e radicato, ma falso: a essere inferiore non è la donna, come ci hanno sempre raccontato, ma l’uomo che, essendo privo di un cromosoma x, è una donna mancata. […] Un testo che – con uno stile provocatorio, diretto, tagliente – diventa in breve un riferimento per generazioni di femministe, anticipando tematiche ancora oggi al centro del dibattito: l’uso della tecnologia (inclusa quella riproduttiva); l’esclusione delle donne dalla cultura e dalla gestione delle risorse economiche; il lavoro domestico non retribuito.”

Clicca QUI per leggere l’articolo completo.

 

Pubblicato il

Recensione “Se la felicità… Per una critica al capitalismo a partire dall’essere donna” su ilmanifesto.it

Copertina Se la felicità...

Il 16 gennaio 2022 è stata pubblicata su ilmanifesto.it un’interessante recensione sul libro “Se la felicità… Per una critica al capitalismo a partire dall’essere donna” scritta da Laura Fortini.

Riportiamo un estratto:

Per leggere l’articolo completo clicca QUI.

Pubblicato il

“Autostima” di Gloria Steienem sul podcast “Fortissime” del Corriere della Sera

Esce domani la prima puntata di «Fortissime», il podcast di Barbara Stefanelli e Greta Privitera che ripercorre il viaggio delle eroine.

nel primo episodio del 15 Dicembre verrà trattato il nostro libro «Autostima» di Gloria Steinem, uscito per la prima volta nel 1992 e rieditato da noi.

Trovate le puntate da mercoledì 15 dicembre su La27Ora- Corriere.it, Spotify, Apple Podcast, Spreaker e Google Podcast.

Oltre al podcast, se volete approfondire, trovate il libro “Autostima” in formato cartaceo e ebook sul nostro sito.

Pubblicato il

“Autostima” su Alley Oop del Sole 24 Ore di Danila Giancipoli

“Il migliore regalo che possiamo farci è volerci bene”: il titolo dell’ultima recensione di Autostima di Gloria Steinem su Alley Oop del Sole 24 Ore scritto da Danila Giancipoli.

A seguire un estratto:

“Si avvicina quel momento dell’anno in cui si confessano sogni e desideri, e sarebbe bello se sotto l’albero trovassimo qualcosa che davvero sentiamo mancarci. Ci pensa Gloria Steinem con il suo libro “Autostima. La rivoluzione parte da te”, ripubblicato da VandA.edizioni, il pensiero perfetto per questo Natale, per noi o per le donne che più apprezziamo. Nel caos del mondo, un regalo che possiamo farci è volerci bene, o in altre parole, una buona dose di autostima. “Si tratta di un concetto che oltrepassa i limiti dell’individualismo occidentale moderno. È antico e universale quanto l’umanità stessa”, scrive l’autrice nella rinnovata prefazione. A differenza degli anni Novanta, periodo in cui molti critici e giornalisti interpretarono il libro come una ritirata dal politico e dal personale (ignorando il motto femminista “Il personale è politico”, sottolinea l’autrice), il “nuovo” testo si afferma in un ventennio dove la parola “autostima” ha conquistato un valore di genere, culturale, associato a un’affermazione di sé che tiene conto di fenomeni razziali, gerarchici e patriarcali.”

…continua a leggere…

Puoi trovare Autostima sul nostro sito in formato cartaceo e in formato ebook!

Pubblicato il

La violenza maschile è come uno tsunami – di Monica Lanfranco su MicroMega

“Un paese civile non può permettersi di dirsi tale se ogni tre giorni una donna viene uccisa da un uomo che diceva di amarla.

Protezione civile: due parole che abbiamo imparato ad associare, in era pandemica e pre apocalittica, all’insieme di interventi, talvolta tardivi e quasi mai sufficienti, contro gli innumerevoli eventi catastrofici ‘naturali’ provocati dall’incuria umana, in campo ambientale così come in quello sanitario.

Qualche giorno fa, durante un evento online formativo organizzato dal centro antiviolenza Sud Est Donne ho sentito per la prima volta associare queste due parole alla violenza maschile.

A pronunciarle è stato un uomo delle istituzioni, il sindaco di Ginosa Vito Parisi, che è rimasto ad ascoltare per tutta la durata dell’incontro, fatto questo non secondario perché (succede talvolta anche con sindache) chi ha ruoli istituzionali raramente, dopo i saluti di rito, rimane agli eventi, specie quelli che toccano argomenti legati alla violenza sulle donne. Nella mia esperienza sono state fin qui davvero poche le occasioni nelle quali persone con cariche istituzionali hanno partecipato fino in fondo.

Vito Parisi ha portato nella discussione, incentrata sul fenomeno del revenge porn (la cui definizione convenzionale purtroppo è pessima) il concetto di protezione civile perché proprio sul suo territorio all’inizio di novembre c’è stata una denuncia fatta da una donna, bersaglio di questa odiosa e traumatizzante forma di violenza.

Protezione civile sono due parole straordinariamente importanti se associate al fenomeno del sessismo e della violenza maschile sulle donne.

Protezione: perché la collettività, quindi la politica in primo luogo, deve farsi carico di proteggere chi è bersaglio di violenza; con la prevenzione e l’educazione che abituano la società a riconoscere la violenza, anche e soprattutto quella che si annida dentro le relazioni familiari, nelle quali siamo troppo diffusamente reticenti a intervenire.

‘Tra moglie e marito non mettere il dito’ è un retaggio radicato nella tradizione popolare patriarcale purtroppo ancora attuale.”

 

Continua a leggere l’articolo qui.

In occasione delle giornata internazionale contro la violenza sulle donne proponiamo i seguenti titoli:

Fai la brava 

Manifesti Femministi

Sex work – ne sesso ne lavoro

Il mito pretty woman

Pubblicato il

Selling sex is highly dangerous – The Guardian

L’autrice Sonia Sodha di The Guardian pubblica un articolo per sensibilizzare sull’argomento della prostituzione. Il titolo Selling sex is highly dangerous. Treating it like a regular job only makes it worse è già di per se esplicativo, incentivando il pubblico a non pensare che chi si prostituisce lo fa per scelta e che non va normalizzato come un lavoro qualunque.

Ecco qui un estratto:

 

“Last Monday, James Martin was sentenced to four and a half years in jail for killing Stella Frew. They had argued in his van, then he accelerated away with her hanging off its side, eventually running Frew over, causing her catastrophic injuries. Martin sped away with her handbag in the van, which he later dumped.

The cause of their altercation? Martin refused to pay her for the sex act she had just performed on him. Like many women who sell sex, Frew struggled with drug and alcohol addiction and was under their influence when she approached Martin. Her daughter described her for the court as the “kindest, most warm-hearted woman” who had been abused and hurt by men her whole life. The judge commented that Martin had shown barely any empathy for his victim.

And so it has always been. Prostitution is laced with mortal peril: women who sell sex are 18 times more likely to be murdered than women who don’t, according to one study. Yet these women have throughout history been cast as second-class citizens, not worthy of the same concern as other victims.

How best to prevent violence against those selling sex, the vast majority of whom are women, is a question that has long divided feminists. For some, it is about decriminalising the selling and buying of sex, which in England and Wales would mean dropping criminal offences such as kerb crawling, soliciting and running a brothel. There will always be prostitution, so the argument goes, so best to keep it out in the open. Others agree that the selling of sex should be decriminalised in all circumstances and think women should be provided with ample support to get out of prostitution, but argue that the buying of sex, an almost exclusively male activity, should always be a crime.”

Clicca qui per continuare a leggere l’articolo

 

Suggeriamo anche la nostra pubblicazione sul tema con Sex Work – ne sesso ne lavoro.

Pubblicato il

“Autostima” di Gloria Steinem su Pink – The Pink Side of Life di Cinzia Giorgio

“Donne di Gloria” il più recente articolo che tratta del nostro libro Autostima di Gloria Steinem.

Ecco un estratto:

GLORIA STEINEM È UNA DELLE ATTIVISTE FEMMINISTE PIÙ INFLUENTI DELLA STORIA AMERICANA MODERNA. È RICONOSCIUTA IN TUTTO IL MONDO COME UNA VOCE POTENTE SUI TEMI DELL’UGUAGLIANZA. IN ITALIA VIENE RIPUBBLICATO AUTOSTIMA – LA RIVOLUZIONE PARTE DA TE, DA UNA CASA EDITRICE FEMMINISTA, ALTRETTANTO RIVOLUZIONARIA, VANDA.EDIZIONI. L’ATTESO RITORNO DI UN CLASSICO BESTSELLER CON OLTRE UN MILIONE DI COPIE VENDUTE NEL MONDO E TRADOTTO IN 46 PAESI. UN CLASSICO CHE NAOMI WOLF HA DEFINITO: “IL LIBRO CHE POTREBBE PORTARE LA RAZZA UMANA A SALVARSI”.
Gloria Marie Steinem è una giornalista femminista, leader e portavoce del movimento femminista americano nato alla fine degli anni Sessanta.

Il saggio di Gloria Steinem Autostima – La rivoluzione parte da te (VandA.edizioni) è diretto a tutti, sia donne che uomini. Ed è illuminante, in quanto svela quanto il sistema sociale patriarcale in cui viviamo sia causa dell’erosione della stima di sé. Non si tratta di un libro motivazionale, non è un saggio su come affrontare le difficoltà della vita con il sorriso. No, è un mondo che si apre svelando la realtà, la forza delle donne e la potenza delle parole.

…continua a leggere…

Pubblicato il

“Autostima” di Gloria Steinem su iO Donna – Articolo di Serena Dandini

Lo spirito battagliero di Gloria Steinem – il titolo dell’articolo relativo al nostro libro “Autostima” di Gloria Steinem presente su iO Donna il 6 Novembre 2021, dopo una fantastica partecipazione dell’attivista al Festival L’Eredità delle Donne a Firenze.

 

❝ È bionda, allegra, vestita di rosso e la stanza dove entra risuona del tintinnio dei suoi numerosi bracciali. Gloria Steinem ha compiuto 87 anni ma sembra ancora la ragazza spavalda che negli anni Settanta incitava le donne a unirsi contro una minoranza di politici maschi e bianchi che pretendevano di legiferare sul controllo del loro utero.

Sembra passata un’èra geologica eppure siamo ancora qui a lottare contro pregiudizi, stereotipi e leggi liberticide che pretendono di riportare indietro le lancette dell’orologio e decidere come sempre sul corpo delle donne.

Gloria non ha perso il suo spirito battagliero e a Firenze, dove è intervenuta al Festival dell’Eredità delle Donne, parla con toni accesi della nuova legge del Texas contro l’aborto. ❞

…continua a leggere…

 

Potete trovare Autostima sul nostro sito, sia in versione cartacea che in ebook.