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“A testa in giù”, di Raffalla Formillo


di Giorgia Tarocchi (SaltinAria, 19 ottobre 2014)


– Ritrovarsi capovolti in un turbine di situazioni, con eventi piuttosto diversi tra loro ma legati da un filo conduttore che li fa rincorrere come giostre in un parco giochi, sono i presupposti del nuovo libro della scrittrice psicoterapeuta Raffaella Formillo intitolato “A testa in giù”.

Ritrovarsi capovolti in un turbine di situazioni, con eventi piuttosto diversi tra loro ma legati da un filo conduttore che li fa rincorrere come giostre in un parco giochi, sono i presupposti del nuovo libro della scrittrice psicoterapeuta Raffaella Formillo intitolato “A testa in giù“.

Pubblicato dalla casa editrice Vanda, in formato e-book, il libro presenta una raccolta di dodici brevi racconti che invitano il lettore a guardare il mondo da un’altra prospettiva, che rompe gli schemi classici e che racchiude nel titolo stesso la chiave di lettura.

Due bambine, una donna abbandonata, un internato, un ladro, un tassista ed un bambolaio, sono i principali protagonisti di queste storie folli e sbagliate, ma dal contenuto profondo in cui il senso della vita viene visto come una “ingenua e dolce tristezza”.

Ogni racconto ha un suo genere narrativo ben preciso, che spazia dal diario, all’intima confessione fino ad arrivare all’horror; tenendo il lettore costantemente capovolto in un insieme di sensazioni che lo tengono con il fiato sospeso fino all’ultimo racconto.

Il flashback, cosi come la tecnica della ricostruzione della memoria, sono strumenti utilizzati dalla scrittrice per inviare a chi legge un messaggio ben preciso: stravolgere, ribaltare e riconsiderare la propria opinione, che non si deve soffermare all’apparenza di un singolo punto di vista che ci fa stare con i piedi per terra, ma che deve permetterci di provare a stare “a testa giù” per migliorare la prospettiva di giudizio.